Dal Vigneto alla cantina…

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Vinificazione biologica

All’interno della nostra azienda abbiamo deciso di abbracciare un modello di sviluppo sostenibile che ormai tutti conosciamo con il nome di BIOLOGICO.
Quello biologico è un metodo di coltivazione basato sui principi di salvaguardia e valorizzazione delle risorse, nel totale rispetto dell’ambiente e della salute del consumatore finale.
Crediamo nelle potenzialità di una vigna SENZA CHIMICA e rispettosa della zona del vitigno, preferiamo valorizzare una produzione qualitativa piuttosto che una quantitativa, mantenendo l’equilibrio necessario per lo sviluppo di una vite sana che produce uve ricche.

“IL VINO SI FA IN VIGNA”

Questa è la nostra filosofia. Lavoriamo i nostri vigneti allevati per lo più a guyot, rievocando i principi tramandati dalla tradizione contadina della nostra famiglia.

“La téra l’é başà”

Per piantare le barbatelle, pulirle e liberarle dall’erbacce, seguirle e drizzarle nei primi 3 anni antecedenti la produzione, per lavorare il terreno zappandolo a mano quando le viti sono piccole, o con zappa interfilare, affinchè le radici vadano in profondità dando vigore alla vite. E’ bandito ogni utilizzo di diserbanti ed essicanti che potrebbero intaccare il prodotto lasciando traccia nel vino finito. Sì la terra è fatica, ma in prospettiva alla qualità lavorarla è la cosa giusta.

“Fammi povero che ti farò ricco”

Questa è la nostra linea guida in fase di potatura sia invernale che primaverile, effettuata manualmente secondo l’innovativo metodo conservativo Simonit & Sirch che salvaguardia la vitalità e l’integrità dei vigneti. La giusta selezione dei germogli ci permette di ridurre le rese e perseguire la qualità.

“Chi vuole tutta l’uva non ha buon vino”

Per questo crediamo fermamente nella vendemmia manuale. Una festa in cui si raccolgono i frutti di tanto lavoro, ma soprattutto un momento di attenta selezione delle uve secondo il loro stato di salute e maturazione. Solo uve sane e ricche ci permettono di ridurre al minimo gli interventi in cantina per ottenere così un Lambrusco NATURALE.

Dipendiamo fortemente tuttavia da i tanti fattori climatici che caratterizzano ogni vendemmia e che possono dar vita a vini differenti da un’annata all’altra, ma d’altronde così è la Natura.

TEMPO AL TEMPO

Ovvero: il metodo ancestrale

Progenitore del Metodo Classico, nato in Francia per la produzione dei primi Champagne, quando in assenza di tecnologie adeguate, era la Natura a dettare i tempi del vino. Gli ultimi residui zuccherini, in letargo durante l’inverno, con i primi calori primaverili si trasformano in alcool dando luogo alla rifermentazione naturale in bottiglia. Secondo la tradizione reggiana, lo stesso metodo viene applicato alla vinificazione del nostro Lambrusco per poter rispettare i principi di semplicità e naturalezza.

Negli ultimi anni tuttavia l’assenza del vero freddo invernale determina la completa fermentazione gli zuccheri, pertanto affinché avvenga la rifermentazione occorre aggiungere una parte del nostro mosto, conservato grazie al freddo artificiale che ha lasciato inalterata la sua ricchezza di lieviti e composizione organolettica. Quindi, dopo la prima completa fermentazione in acciaio, SENZA l’uso di lieviti selezionati, coadiuvanti e filtrazioni, segue la rifermentazione in bottiglia, in cui l’attività dei lieviti indigeni porta alla formazione di un lieve deposito, indice di schiettezza e genuinità.

Così nasce il nostro Lambrusco, definito anche “senza tempo”, per il quale è fondamentale l’affinamento in un ambiente ideale come la nostra cantina per almeno 6 mesi sui propri lieviti in modo da renderlo molto più longevo rispetto ai vini prodotti in autoclave e pertanto meno ossidabile da richiedere bassi contenuti di solfiti. Per questo senza fretta occorre lasciare al vino il tempo necessario per esprimere il meglio di se, sviluppando un gusto autentico e un’invidiabile complessità aromatica.

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